Il Castello Sensibile

agosto 2007

In una notte di mezza estate il Castello di Contigliano si anima.

Il Castello Sensibile è una istallazione temporanea per il Comune di Contigliano, Rieti. Si svolge dal 4 al 7 agosto 2007, è stata finanziata dalla Regione Lazio in collaborazione con il Comune di Contigliano.

A renderlo creatura vivente sono i visitatori. Meglio, e’ il loro fitto andirivieni sotto l’antica porta che conduce al castello. Centinaia di corpi che l’attraversano, si fanno avanti e poi indietro, si fermano e ancora avanti e di nuovo indietro.
E d’improvviso al movimento il castello risponde.
Con un gioco di luci che cambia al ritmo di quel flusso di gambe e di braccia: luci rosse in ingresso nel castello, luci verdi in uscita, luci blu, simbolo di quiete, quando intorno le persone sono ferme. Seppur per poco. L’interazione tra i cittadini e lo spazio pubblico è cosa fatta, ora.

L’interazione e’ messa in atto con fluXsensi

C’è anche qualcosa in piu’: non e’ soltanto il movimento o soltanto la stasi, e’ la quantita’ dei visitatori a risvegliare il castello, anche: quando il loro numero aumenta, il castello si tinge di tonalita’ piu’ intense. E’ cosi’ che lo spazio pubblico risponde agli umani, e’ con la proiezione e con la successione dei colori che entra in contatto con loro, e’ cosi’ che si apre a loro e che con loro comunica.
magenta, verde, blu, la sequenza non e’ casuale. Tutt’altro. Perche’ i colori sono esperienza emotiva, sono linguaggio al quale le persone rispondono sempre, consapevolmente oppure no. E sempre si scoprono parte attiva dell’ evento comunicativo, partecipando alla definizione del colore, che a sua volta da un lato amplia l’identità del castello, ormai animato, e dall’altro definisce l’esperienza del pubblico stesso.

Timelapse video

Il Castello Sensibile è prodotta da Alessandro Marianantoni e sviluppato da Alvaro Patacchiola, Alessandro Martellucci, Luca Martellucci

Ringraziamo per l’indispensabile aiuto: Patrizio Paolucci, Luiso Simonetti, Stefano Gnan, la prof.ssa Caterina Cornacchiola, Angelo e Francesco